lunedì 30 giugno 2008

UN GIOCO, UN RACCONTO


sette



Il numero sette era il suo numero preferito. Non per un particolare motivo, l'aveva scelto così, inconsciamente, tanti anni fa. Non c'entravano i sette peccati capitali, le sette note musicali o i colori dell'arcobaleno, no, niente di tutto questo. Una sola cosa, fra le tante che aveva scoperto attorno al suo numero portafortuna lo intrigava: il sette veniva considerato attraverso uno strano calcolo, un numero "felice". . A parte questo, ripeto, non esisteva niente di misterioso, di esoterico dietro a quella scelta... Quello che più lo affascinava di quel numero era l'asciuttezza e la semplicità del segno grafico. Il 6, il 9, l'8 sono numeri svelti e un po' ruffiani con le loro curve ammiccanti mentre il 7 no, niente salamelecchi, rigido, spigoloso non cerca di farsi amare a tutti i costi, perciò chi lo sceglie lo fa accettandolo così com'è punto e basta. Anche gli uomini, Giuliano li giudicava con il medesimo metro e fu probabilmente per questo motivo che diventai il suo amico più fidato. Adorava le persone lievemente antipatiche, più per timidezza che per arroganza, "un po' riservate che parlano poco ma che quando lo fanno devi prendere nota sul taccuino" mi diceva - "un po' come te", " non come chi ha necessità di servirsi di "orpellerie" di vario genere per accattivarsi le simpatie altrui, un po' taciturne e per questo maggiormente affidabili" continuava. Quando ne incontrava qualcuna diceva sempre: "ecco un bel sette, mi piace".
Spesso mi raccontava quanto quel numero fosse stato presente in molti momenti della sua vita: a sette anni, la prima bici, durante le partite a pallone aveva sempre ricoperto il ruolo della mezz'ala con il numero 7 sulla maglietta, alle superiori aveva deciso che la media del sette fosse un risultato più che dignitoso - anche se alcuni insegnanti lo consideravano poco ambizioso - ,7 era il numero dell'autobus che lo portava a scuola, sette le donne della sua vita, l'ultima si chiamava Iris, e così via. Aveva addirittura cambiato il suo nome di battesimo , di otto lettere, da giuliano a giulian" un po' meno provinciale, non trovi? " si giustificava. Anche se non lo ammetteva, quel numero era diventato per lui una vera ossessione e si sa, come spesso le fissazioni scaramantiche possano condizionare lo svolgere della vita.

Ora in quel preciso momento si trovava chiuso in un ascensore diretto al settimo piano di un vecchio edificio totalmente occupato da uffici, civicamente situato al numero 7 di via Tarquinio Prisco ( uno dei sette re di Roma) . Fino a qualche istante prima si era distratto con alcune riflessioni su quella sua professione così “particolare” che dopo anni di precariato stava ora esercitando. La svolgeva con grande dedizione da poco più di un anno e aveva subito dimostrato una vera predisposizione, per quel insolito lavoro. Certo la meticolosità, la precisione e la freddezza tipica del suo carattere lo avevano sicuramente aiutato.
Giulian era un Killer, un ottimo Killer - stando ai successi ottenuti.
Si era recato in quel vecchio palazzo, nonostante fosse un giorno festivo per portare a termine – parola più che appropriata – questo nuovo e decisivo “incarico”. “Il prossimo sarà l’ultimo e poi basta" mi aveva detto " ho già messo via un bel po' di quattrini e ho anche prenotato un volo per le Mauritius… Mi aspettano....”.
"Un posto?!... e Iris?” gli avevo chiesto
“Iris mi ha stancato, sta diventando asfissiante, naturalmente non sospetta nulla, e per questo che la valigia con i contanti è meglio se la tieni tu… e poi non vorrei abusare della fortuna, l' ultima volta c'è mancato tanto così ".
In effetti, aveva accettato quest'ultimo affare con non poca riluttanza - l'ultima "commissione" aveva presentato notevoli difficoltà - ma i soldi in ballo questa volta erano davvero molti e poi lo tranquillizzavano tutti quei sette: numero civico, settimo piano, settimo incarico, settimo giorno della settimana... quel numero gli aveva sempre portato fortuna e, ne era fortemente convinto, lo avrebbe fatto anche questa volta. Aveva ripassato il piano nei minimi dettagli: il "soggetto" ogni giorno, immancabilmente, compreso la domenica si fermava nel suo studio per pianificare personalmente il lavoro per la giornata successiva, lo stabile a quell'ora era completamente deserto. Tutto nella sua mente era stato calcolato nel minimo dettaglio, come al solito. Certo se non ci fosse stato quell'imprevisto dell'ascensore sarebbe stato perfetto perché niente gli procurava ansia come il salire su un ascensore. Si sentiva in trappola dentro quella scatola e questo lo innervosiva, per tutto il tragitto si sentiva in balìa di quel mezzo meccanico. Solitamente preferiva salire le scale a piedi " per tenermi in forma " - diceva, ma in realtà non sopportava di restare chiuso in quei parallelepipedi scricchiolanti, gli mancava l'aria ma soprattutto temeva di precipitare, che i cavi all'improvviso potessero cedere.
Immaginava la discesa verso l'inferno e sentiva tutta l' impotenza dell'uomo. " almeno avessero messo delle sbarre, quassù in alto, così da potersi attaccare nell’ attesa dell'impatto".... Queste e altre assurdità vagavano nella sua mente ogni volta che ne prendeva uno. Odiava non avere il controllo totale sulle cose.
Questa volta non aveva avuto scelta: un triplo nastro bianco e rosso sbarrava l'accesso alle scale e un cartello ne indicava l'inaccessibilità, causa manutenzione straordinaria.
A malincuore si era visto costretto ad usufruire di quel montacarichi dall'aspetto poco rassicurante.
Con la mano inguantata aveva schiacciato nervosamente il pulsante con su stampigliato il numero sette e l'ascesa era cominciata.
Fu in prossimità del sesto piano che quello che aveva sempre temuto accadde: l'ascensore rallentò fino a fermarsi, si sentì un sibilo assordante simile al fischio del treno seguito da un rumore di ferraglia e un istante dopo, con un grido lancinante l'ascensore precipitò.
Ci mise 7 secondi a fracassarsi al suolo.
In quella frazione di tempo, giulian non riuscì a formulare il ben che minimo pensiero
Ma a cosa gli sarebbe servito dato che non avrebbe mai saputo nulla del perché di quella sua triste fine.
Non avrebbe mai saputo che Iris si era accorta da tempo del calo di passione nei suoi confronti
non avrebbe mai saputo che io, l’ amico fedele ero diventato il suo amante
non avrebbe mai saputo che subito dopo la sua confidenza di voler sparire con tutti i soldi io e Iris abbiamo organizzato il nostro piano
non avrebbe mai saputo che eravamo stati noi a ingaggiarlo e infine
non avrebbe mai saputo che il cartello posto davanti alle scale si riferiva all'ascensore: era semplicemente bastato spostarlo….beh, a essere sinceri, qualche bullone l’ho allentato.
Iris era la tua settima donna, caro Giulian e tu l'hai tradita; l'ultimo dei sette sigilli è stato infranto.

Stefano Mina

domenica 29 giugno 2008

GIOCO

barbara garlaschelli e enrico gregori hanno lanciato un gioco letterario: scrivere un racconto ispirato da una parola chiave. La parola è stata scelta da cristina bove ed è
"ascensore". Ognuno pubblicherà il proprio racconto domani sera (30/06/08) dalle ore 22 alle ore 23 sul proprio Blog.
Si può leggere il regolamento completo sul sito di barbara e enrico.
Ciao a domani.

giovedì 26 giugno 2008

IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO


L'estate porta con sé la voglia del gioco...Allora giochiamo!
Ogni mattina per iniziare la giornata nel modo migliore basta buttare l'occhio sulle bacheche esposte davanti alle edicole e leggere: " getta la nonna dal balcone per rubargli la pensione", "violenta da anni la figlia, la madre li filma durante gli amplessi", " mentre va a gettare l'immondizia (precisamente, rifiuti organici) viene sbranato da un tigre" e così via ...
Ringraziamo coloro che ci ricordano continuamente che viviamo in un mondo che ha ben poco da invidiare a quello che Dante ha così ben trattato nella sua Commedia Divina"
E' possibile che la calamita per attrarre lettori sia il titolo sempre più raccapricciante? Siamo diventati davvero così cinici?
Io non credo, non voglio crederlo!
Ecco alcune notizie che mi piacerebbe trovare davanti al gazebo del mio edicolante:

- MINISTRO SI DIMETTE IN DIRETTA TV PERCHE' NON IN GRADO DI MANTENERE LE PROMESSE FATTE AI CITTADINI

- UOMO CADE IN UN POZZO ARTESIANO:IL CANE CHE VOLEVA SOPPRIMERE GUIDA I SOCCORRITORI VERSO IL BUCO DELLA MORTE.L'UOMO NOMINA L'ANIMALE SUO UNICO EREDE.IL CANE SCODINZOLA

- PARLAMENTO ASSEDIATO: UNO STRANO SORTILEGIO COSTRINGE I POLITICI A NON MENTIRE:
LA POPOLAZIONE NON LA PRENDE BENE

- LA CHIESA RISCOPRE IL VALORE DI UN TESTO DIMENTICATO: IL VANGELO

- DURANTE L'ANNUALE RADUNO DELLA LEGA PRESSO LA SORGENTE DEL PO',UNA STRANA CREATURA DI NOME HULK PROTESTA PER L'UTILIZZO INDISCRIMINATO DEL COLORE VERDE E NE CHIEDE I DIRITTI: IL LEADER DEI LOMBARDI PROTESTA E HULK S'INCAZZA.

- NEL PAESE, NONOSTANTE SPORADICI ATTI CRIMINOSI REGNA L'ARMONIA

- NUOVE ARCHITETTURE: SCOMPARSI I SALOTTI TELEVISIVI

- DALLA RIVIERA ROMAGNOLA: BAGNINO SODDISFATTO DEGLI INCASSI DELLA STAGIONE APPENA CONCLUSA. I COLLEGHI PREOCCUPATI PROTESTANO PER L'INATTENDIBILITA' DELLA NOTIZIA.

- I SALARI DEI DIPENDENTI SONO TRIPLICATI GRAZIE ALLA RINUNCIA VOLONTARIA, DA PARTE DI ALCUNI MANAGER, DELLA LORO BUONUSCITA.

Ora scrivete le vostre, grazie.

CHE IL VOSTRO SIA DAVVERO UN BUON GIORNO!!
Stefano

martedì 24 giugno 2008

...E la chiamano estate


Le stagioni che prediligo sono quelle mezze.
Mi piacciono perché fanno da trait d'union, da ponte fra l'inverno e l'estate e portano con se il sapore dell'una e dell'altra, in entrata e in uscita. Ora siamo entrati definitivamente in estate. Gea nel suo post del 21 giugno ce lo ricordava con un brano musicale a cui ne sono seguiti molti altri suggeriti dai commentatori, dando così vita ad una breve ma interessantissima storia del rock. Da qui l'idea di iniziare questa sorta di gioco che consiste nel suggerire libri, musiche, film e dipinti che abbiano un comune denominatore, in questo caso l'estate... Io ne troverò soltanto tre per ogni categoria con la speranza che il breve elenco si arricchisca presto di nuovi titoli grazie al vostro contributo, cari amici della Stanza, perciò poche chiacchiere e... al lavoro!

MUSICA: Summertime version, 1,2,3
L'estate dalle quattro stagioni di Antonio Vivaldi
E la chiamano estate di Bruno Martino versione 1,2

LETTERATURA:
Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni
Io non ho paura, di Niccolò Ammaniti
Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare


CINEMA: Una commedia sexy in una notte di mezza estate di Woody Allen
Stand by Me - Ricordo di un'estate di Rob Reiner
L'estate di Kikujiro di Takeshi Kitano


ARTE: La raccolta del fieno di Giovanni Segantini
Campo di grano con volo di corvi di Vincent Van Gogh
Une baignade à Asnières di Georges Seurat


Ciao. Stefano

lunedì 23 giugno 2008

La finestra sul cortile


In un appartamento di fronte al mio - ci divide un cortile dal manto erboso- abita un tizio che mia moglie ha soprannominato " piedi a papera " per il suo modo di camminare con i piedi molto divaricati dovuto soprattutto al tipo di calzatura che solitamente indossa, ma questa è un'altra storia....C'è un'altra cosa che lo caratterizza ed è che la maggior parte del tempo che trascorre a casa, solitamente di sera fino a tarda notte, lui la passa seduto in una stanza, probabilmente il salone, illuminata come un grande magazzino, a lavorare o a giocare - si sentono spesso suoni tipici del videogioco - con un computer posto su un tavolo proprio davanti ad una porta finestra rigorosamente senza tende e perciò ben visibile per chi vi abita di fronte, ma anche questa è un'altra storia perché la cosa più singolare che il nostro uomo fa e che ci lascia un po' perplessi e questa: Ogni tanto, diciamo ogni dieci giorni lui si esibisce per tutti noi, involontari voyeurs, in evoluzioni erotiche con una sua partner - non siamo in grado di dire se è sempre la stessa, ma non importa -, completamente nudo, in piedi davanti alla finestra - sempre illuminata come una pista d'atterraggio - o steso sul divano, sistemato anche lui,in bella vista...Il nostro uomo si muove in un sorta di ballo sudamericano come fosse tarantolato e ci regala queste sue performance con una generosità davvero rimarchevole che noi ingrati,
dopo il primo,curioso e inevitabile sguardo interrompiamo chiudendo delicatamente la nostra finestra, non perché infastiditi da questo ormai, non più insolito spettacolo, ma solamente per non disturbare l'ignara ??? coppia durante le loro intime ??? effusioni amorose.

p.s. "Caro vicino della finestra di fronte, vorrei suggerirti di utilizzare una web cam e di collegarla ad un maxi schermo sul terrazzo, così potrei invitare ospiti per le prossime esibizioni"...Questo sì è avere un posto in prima fila!

L'immagine è di Edward Hopper "The night window" 1928

sabato 21 giugno 2008

comunicato di servizio!

Purtroppo la manifestazione di questa sera è stata rinviata a causa indisposizione del direttore artistico ( problemi di salute)...
Mi dispiace per le migliaia di persone che erano già in procinto di recarsi presso l'amena località di Onferno pronte a godere dell'evento più importante della stagione
ma non preoccupatevi, probabilmente verrà riproposto a metà Agosto.
Occhi aperti su questo Blog per gli aggiornamenti! Ciao
Stefano

giovedì 19 giugno 2008

Natura, Musica e Teatro!

Sabato 21/06/08 alle 21,00 circa, ad Onferno ( vicino a Gemmano) ci sarà una passeggiata molto suggestiva nella zona adiacente alle grotte...la breve camminata sarà caratterizzata da delle soste in postazioni molto particolari dove i partecipanti potranno assistere ad una performance teatrale e ad un piccolo ma coinvolgente concerto con un trio d'eccezione composto da Alice Miniutti al violino, Danilo Rinaldi alle percussioni e Fabio Mina ai flauti.
Ci vediamo là!
p.s. per raggiungere Onferno da Rimini occorrono circa 60 minuti.
Ci sono anche delle Locande molto carine dove degustare piadina e....
Naturalmente contiamo sul passaparola!
Stefano

mercoledì 18 giugno 2008

nonostante tutto W la scuola!

E' finita la scuola. Tanti gli studenti bocciati, si dice il 20%. E' un risultato positivo?
E' Il segno che ora si fa sul serio o abbiamo soltanto trovato i capri espiatori per giustificare il fallimento di un sistema, quello scolastico?
Si parla tanto di meritocrazia, di premiare i ragazzi che si impegnano, che hanno buoni voti ma non ci si interroga mai sulla qualità dell'insegnamento sui veri obiettivi della scuola.
La domanda che mi pongo è: gli insegnanti sono in grado di capire i ragazzi che hanno di fronte, le loro esigenze, le loro propensioni , riescono ad aiutarli a fare emergere le loro peculiarità oppure si accontentano di elargire nozioni senza preoccuparsi se queste informazioni vengano davvero assimilate?
La conoscenza è una cosa meravigliosa ma solo se chi la riceve ne è consapevole, se è in grado di goderne.
Meritocrazia? Siamo sicuri che chi prende un 9 sia più meritevole o più capace di chi prende un 7 ?
Si possono valutare dei ragazzi soltanto attraverso delle perfomances estemporanee? Credo di no.

La mia esperienza, prima come studente - mediocre - poi come genitore attento alla questione scuola mi ha fatto capire che non sempre è così. Ci sono ragazzi che occupano tutto il loro tempo libero dedicandolo allo studio... Unico obiettivo: "prendere un "bel" voto - sempre lui - . E non si rendono conto che nel frattempo si perdono cose altrettanto importanti per la loro formazione: il rapporto con gli altri, il coltivare degli interessi con l'unico scopo del piacere - intellettuale, fisico -, l'ozio, si proprio lui, quello che per molti è l'origine di tutti i mali, la noia che ci dà la possibilità di pensare e di stare un po' con se stessi...
Questa mattina su Letteratitudine ho letto un pensiero di Mario Rigoni Stern ( purtroppo ci ha lasciati ieri) che mi è molto piaciuto ed è questo: “Gli insegnanti non saranno d’accordo, ma per me la scuola era molto importante solo nelle ore in aula. Poi, nel pomeriggio, andavo nei boschi e scoprivo cose meravigliose. I bambini, dopo le ore scolastiche, dovrebbero imparare ad arrampicarsi su un albero…”

Ho conosciuto persone ( la storia ne è piena ) che hanno fatto delle "pessime" scuole superiori ma una volta giunti all'università si sono trasformati da nani in giganti per poi diventare degli ottimi professori, ottimi professionisti e soprattutto ottimi individui. Tutte persone giudicate da professori ottusi e ciechi che non hanno capito - o forse lo hanno capito anche troppo - che l'unica colpa di quei ragazzi era quella di essere degli adolescenti con un' intelligenza vivace, non omologata, poco inquadrabile, per loro, insegnanti stanchi e demotivati che non erano in grado - data la loro mediocrità - di riconoscerne l'ingegno, il vero "merito".
Probabilmente chi non si fa domare da fastidio, mette a nudo l'incapacità del domatore.

Ora quello che mi preoccupa, oggi, è questo riempirsi la bocca con la parola "meritocrazia" senza conoscerne veramente il significato.
Tutti a gridare ( destra e sinistra) " bisogna privilegiare chi merita, chi si impegna, chi studia, bisogna essere meno indulgenti, maggiormente selettivi, basta con le promozioni facili... D'accordo ma attenzione, perché - siamo onesti - il giudizio è spesso opinabile e si basa sulla soggettiva da parte del giudicante - nella fattispecie gli insegnanti - che spesso non mancano di evidenziare tutta la loro mediocrità e l'idea che un voto - un tempo non si diceva di non preoccuparsi troppo del voto!? -, una semplice valutazione numerica possa essere determinante per accedere all'università, per potere addirittura partecipare a concorsi ( ce ne sono che richiedono una valutazione minima) per entrare nel mondo del lavoro, per la vita di un individuo insomma, non mi tranquillizza affatto.
Come si può pensare che risultati ottenuti solamente attraverso il timore della punizione - la bocciatura, il debito - possa automaticamente creare cittadini consapevoli e maturi. Imparare a memoria una lezione di storia o di filosofia, senza averne compreso il significato serve a qualcosa?
Domani avremo forse più laureati, più dottori ma facciamo in modo che non siano solo utili per le statistiche

Forse sono un po' troppo severo nei miei giudizi - soprattutto con i docenti - anch'io probabilmente muoio dalla voglia di dispensare voti ma, credetemi è solamente perché, come ho già scritto altre volte, non sopporto questa idea diffusa che il decadimento della nostra scuola venga attribuito ai soli studenti . Molti sono gli attori in gioco: La politica con le sue riforme spesso presunte, i genitori dimentichi del loro ruolo, troppo spesso - anche se in buona fede - invadenti, gli insegnanti che hanno perso di vista il loro vero compito e per ultimo, si per ultimo i ragazzi che sono solo il risultato di quello che una società disattenta e immatura ha prodotto.
Tante, troppe domande. resto in attesa di risposte.

p.s. Un po' di ottimismo: questa sera mio figlio va ad una cena di classe per festeggiare i dieci anni dalle medie. Ci saranno praticamente tutti e naturalmente la loro insegnante di lettere, la mitica professoressa Cocco!

Stefano

martedì 17 giugno 2008

NEW ENTRY



Due giorni fa è nata VERA.
Armida e Lele ne sono i responsabili
Un grossissimo abbraccio!
Stefano

information


Dal 19 giugno al 14 settembre 2008
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale 194 - Roma
15A QUADRIENNALE D'ARTE DI ROMA

Quest'anno ne farà parte anche il mio carissimo amico, mon petit frère Franco Pozzi
In alto l'immagine dell'opera esposta
le misure dovrebbero essere 140 cm X 250 cm

stefano

venerdì 13 giugno 2008

Hanno sgomberato il PAZ...ora potremo dormire sonni tranquilli!



Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà ai ragazzi "sfrattati" del laboratorio occupato P.A.Z.
Trovo veramente inaudito che dei giovani che cercano con fatica di costruire centri di aggregazione "alternativi" a quelli omologati (Casa pomposa, Grotta rossa hanno contributi comunali e appoggio politico... In base a quale criterio vengono assegnate queste sovvenzioni?) di lavorare ad un idea di società che sia più vicino alle loro aspettative, non debbano trovare solidarietà neppure da parte di quei partiti - purtroppo la politica c'entra sempre - che tradizionalmente dovrebbero sostenerli... Forse perché - quei partiti - si sono accorti che quei ragazzi vorrebbero fare a meno di loro?.

Leggendo alcuni articoli sui giornali locali, come al solito infarciti di facile retorica, ho provato istintivamente empatia verso quei ragazzi. Come spesso accade quando si "trattano" certi argomenti le informazioni date sono spesso a senso unico, atte non a informare sui fatti ma a perorare un proprio punto di vista.
Ecco perciò frasi ad effetto come " Se vuoi una casa, occupala", oppure " perché i cittadini dovrebbero pagare luce e gas a dei ragazzi che non rispettano la legalità" ancora "... mettono in atto ogni forma di anti-proibizionismo"(naturalmente, sesso-droga-e rock'n' roll...)
E' chiaro che a cittadini spaventati da ogni quotidiana notizia che vivono oramai terrorizzati dall'arrivo imminente dei "barbari" la notizia dello sgombero di questo
luogo di perdizione non possa che aver fatto piacere o - ancora peggio - indifferenza...C'è forse qualcuno che si è interrogato sul perché di quel "Centro", su quali fossero le iniziative che vi venivano organizzate, qualcuno si è forse preoccupato di sapere chi fossero davvero quei ragazzi?

Non voglio difendere una situazione che fra l'altro poco conosco - soprattutto per ragioni anagrafiche - ma da quello che ho letto e sentito mi sento di dare il mio sostegno soprattutto all'idea, al pensiero agli obiettivi che quei giovani cercavano di perseguire e che in nome di chissà quali "principi" noi, grassi e anestetizzati cittadini abbiamo interrotto, forse perché - la storia insegna - il mondo degli adulti sempre teme quel mondo di ragazzi-pensanti che potrebbe far risaltare tutto il nostro fallimento socio-culturale.

stefano

venerdì 6 giugno 2008

Ma questo cosa c'entra?... C'entra, c'entra!

Dimmi, tu che sempre ti lamenti, quanti anni hai?
Ma questo cosa c'entra?
C'entra c'entra.
Cosa hai fatto in questi anni?
Cosa hai detto in questi anni?

Ho fatto quello che dovevo fare
Ho detto quello che dovevo dire
Ma questo cosa c'entra?
C'entra, c'entra
Hai denunciato, hai gridato
hai fatto resistenza, ti sei indignato
e l'esempio -ai tuoi figli- l'hai dato?

Io, io ho sempre fatto il mio dovere
Ma questo cosa c'entra?
C'entra c'entra
Ma dimmi -ora- cosa provi?
Sei soddisfatto, sei felice
sei deluso, amareggiato, umiliato, imbarazzato?

Beh,che domande! Sono soprattutto incazzato
Ci hanno presi per il culo, ci han derubato
Si sono fottuti il paese, niente han voluto lasciare
neppure la speranza di un sogno ancora da sognare
Ma chi?
Ma dai, loro no, sempre loro....
Ma loro chi?
Loro, loro, sai benissimo di chi parlo:

I politici corrotti
I giornalisti poco corretti
Gli insegnanti immotivati
Gli studenti non globali e quelli omologati
La chiesa senza più vocazione
La Chiesa con la scusa della vocazione
Gli avvocati in parlamento
Gli avvocati mai controvento
I vecchi e i nuovi imprenditori
Quelli di se stessi e quelli ministri dei tesori
Gli operai senza più pezze nei calzoni
Mai più servi , finalmente senza padroni
Niente più lotte di classe ne conflitti
Anche se i doveri rimangono ma scompaiono i diritti
I sindacalisti con lo sguardo paterno
Prima sulle barricate poi al governo
I commercialisti, gli psicologi, i farmacisti
I calciatori,le veline e i tronisti
I cacciatori e i falsi ambientalisti
gli economi e gli economisti
I critici e i criticati
Da frustrazioni accomunati
I notai, i banchieri
I commercianti e i ragionieri
Con cambio di moneta e politiche compiacenti
Dimezzati i salari, raddoppiati i proventi
Gli artisti senza più arte
Gli attori senza una parte
I cantanti stonati
I jazzisti accademizzati
I manager, dirigenti senza profitti
ma con buonuscite da sceicchi
Falsi in bilancio, fiscali evasioni
Crack finanziari, svendite di azioni
E il popolo che sonnecchia beato
Non parla, non vede e non sente
A volte s'indigna con chi, ingrato
Alza la voce anche se inutilmente
Grandi fratelli e isole di presunti famosi
Mariedefilippi, Vespe e figuranti rancorosi
Si agitano dentro uno schermo luminoso
Abbagliando uomini-lucciole con il suo fascino velenoso
E' il trionfo del nulla non c'è più speranza
Abbasso la cultura e viva l'ignoranza
Ma inevitabilmente il risveglio è impietoso
dietro la facciata un vuoto spaventoso
Sguardi attoniti, pensieri inariditi
Assenza di risposte per mancanza di quesiti
Ma poi, ecco la soluzione per non naufragare:
Un capro espiatorio a cui colpe addossare
Inventarsi un nemico magari il più sfigato
Ma sì è proprio lui...L'ultimo arrivato

Ecco con chi sono arrabbiato
mio impietoso interlocutore
Scusa lo sfogo un po' allucinato
ma l'invettiva richiede - sempre - grande fervore
A chi nella foga, avrò di certo dimenticato
dico: "non si preoccupi si ritenga pure insultato"
Chiedo comunque scusa a chi si fosse offeso
perché nel mio elenco non sia stato compreso.

Insomma non salvi proprio nessuno?
No!
Nemmeno tu?
Io?!
Ma questo cosa c'entra?
C'entra, c'entra.

stefano

domenica 1 giugno 2008

la paura e l'ignoranza spesso fanno diventare gli uomini irragionevoli e pericolosi


Gironzolando per la rete ci si accorge che ultimamente temi di grande interesse sono quelli riguardanti la sicurezza , il razzismo, l'intolleranza nei confronti dello straniero, del diverso e ci si interroga sulla trasformazione del nostra società -da accogliente ed aperta(!!??) a chiusa in se stessa e impaurita - presagendo perciò tempi cupi e pericolosi.
A tal proposito vi invito a dare un'occhiata al post di letteratitudine "L’ITALIA TRA LA PAURA DELLO STRANIERO E GLI SGUARDI PERPLESSI DALL’ESTERO" e alla lettera pubblicata su repubblica.it "Signor presidente, dall'estero non riconosco più la mia Italia".

Da parte mia come avrete potuto capire, dai brevi post precedenti, l'argomento mi sta davvero a cuore e nonostante sia un po' dispiaciuto per la mancanza totale di commenti continuo ad affrontarlo perché - parliamoci chiaro - il tema di cui trattiamo è stato sicuramente determinante per la vittoria del centrodestra alle ultime elezioni il quale ha fatto leva sulle nostre paure, sulla nostra "ignoranza" con argomenti spesso propagandistici ( come sempre d'altronde) e toni beceri...Siamo un paese in crisi( economica e culturale),inutile negarlo e la politica, di destra - con i "modi" che sappiamo - e di sinistra - con un buonismo spesso ipocrita - non sapendo più trovare risposte adeguate( da anni oramai) cambia obiettivo e ci distrae dalle nostre miserie dandoci in pasto un nemico ancora più misero di noi: lo straniero brutto e cattivo!
Ma per favore, guardiamoci allo specchio e apriamo gli occhi così ci accorgeremo che lo straniero non è così diverso da noi, anzi ci assomiglia e anche parecchio!
Spesso la storia, purtroppo, non insegna ma si ripete...ahimè!

Aggiungo un mio breve intervento al post di Massimo Maugeri pubblicato sul blog su - citato ( letteratitudine):
"Parlavo giorni fa con un amico che mi fa: “perché quando passi il confine hai la sensazione di trovarti in un altro mondo?...Migliore naturalmente! Ho sempre pensato fossero le solite frasi fatte ma poi viaggiando mi son reso conto che è proprio così.”
Ammettiamolo, siamo un paese ipocrita e allo sbando…vorrei tanto non fosse così - credetemi - ma far finta di niente non credo serva a molto.
C’è qualcuno di voi che OGGI potrebbe dirmi - sinceramente - perché UNO dovrebbe essere orgoglioso di essere italiano? Datemi una risposta, vi prego... ne ho bisogno!
Sono diventato pessimista ( un tempo dicevo realista ) ma non ho paura…ancora!

Ciao. Stefano